LIGABUE E TORRE DELL'OROLOGIO A BOLOGNA

Dal 18 settembre 2024 al 30 marzo 2025, Palazzo Albergati ospita la prima grande mostra antologica a Bologna dedicata ad uno degli artisti più straordinari e tormentati del Novecento: Antonio Ligabue.
Ligabue è l’emblema del diverso e ci riporta con la sua storia di vita ad un tema molto attuale, come si può integrare nella società chi è fuori dagli schemi tradizionali?
Si può dire che l’arte sia stata la sua compagna di vita che gli ha permesso rari momenti di svago e forse felicità.
Nei suoi quadri emerge una forza espressiva e soprattutto la potenza della natura, della forza animale nei suoi paesaggi e nei suoi dipinti di fiere ma non mancano le scene di vita quotidiana ed i numerosi ed intensi autoritratti.
La mostra espone 100 opere – tra oli, disegni e sculture – che saranno protagoniste di un percorso espositivo unico dove, attraverso la fortissima carica emotiva delle tele, cercheremo di capire insieme la vita di un artista visionario e sfortunato ma che, da autodidatta, fu ed è tutt’oggi capace di parlare a tutti con immediatezza e genuinità.
Nella mostra seguendo una ripartizione cronologica, sono narrate le diverse tappe dell’opera dell’artista a partire dal primo periodo (1927-1939), quando i colori sono ancora molto tenui e diluiti, i temi sono legati alla vita agreste e le scene con animali feroci in atteggiamenti non eccessivamente aggressivi; pochissimi gli autoritratti.
Il secondo periodo (1939-1952) è segnato dalla scoperta della materia grassa e corposa e da una rifinitura analitica di tutta la rappresentazione.
Il terzo periodo (1952-1962) è la fase più prolifica in cui il segno diventa vigoroso e continuo, al punto da stagliare nettamente l’immagine rispetto al resto della scena. È densa in quest’ultimo periodo la produzione di autoritratti, diversificati a seconda degli stati d’animo.

Una straordinaria e unica storia umana e artistica, tanto da aver appassionato negli anni migliaia di persone, diventando addirittura protagonista di film e sceneggiati televisivi, sin dagli anni ’70.
Infatti, accanto agli oltre 100 capolavori – molti dei quali inediti assoluti quali Lince nella foresta (1957-1958), venti disegni a matita su carta da disegno (1961-1962) e diverse opere di grande qualità non esposte da tantissimi anni come Circo all’aperto (1955-1956), Castelli svizzeri (1958-1959), Crocifissione (1955-1956) e un rarissimo pastello a cera, matita e china su carta Leopardo e antilope e indigeno (1953-1954) – a definire la figura di Ligabue anche uno stralcio del film “Volevo nascondermi” di Giorgio Diritti con la magistrale interpretazione di Elio Germano, uscito nel 2020 dopo il memorabile sceneggiato RAI di Salvatore Nocita del 1977 con Flavio Bucci.
Per la prima volta verranno anche esposti un album completo di disegni che Ligabue ha realizzato mentre soggiornava nell’ultimo periodo della sua vita alla locanda “La Croce Bianca” (gestita dalla famiglia della famosa “Cesarina”, l’amore platonico della sua vita), perduto per anni e da poco ritrovato, e alcune delle fiere custodite al Museo Lazzaro Spallanzani dei Musei Civici di Reggio Emilia, le stesse che proprio Ligabue osservò per ore all’interno del Museo, accompagnato dall’amico Sergio Negri. Fiere che Ligabue non ebbe modo di vedere e conoscere di persona se non in queste sue visite, che studiò accuratamente per poi ritrarle nelle sue tele, oggi per la prima volta messi a confronto.
In mostra anche un album di figurine Liebig del 1954, di recente scoperta, che Ligabue fu solito consultare e da cui prese spunto per la rappresentazione di vari animali nei suoi lavori.
 
La duecentesca Torre dell’Orologio, conosciuta anche come Torre Accursi, svetta imponente su Piazza Maggiore, cuore pulsante di Bologna. Parte integrante del maestoso Palazzo d’Accursio, il palazzo comunale della città, questa torre rappresenta la parte più antica del complesso ed è tornata accessibile al pubblico nel 2021, dopo un accurato restauro.

La Torre: un viaggio tra ingranaggi e panorami mozzafiato
La visita inizia al secondo piano del Palazzo, nella suggestiva Sala Farnese, e conduce fino alla terrazza panoramica situata sopra il meccanismo dell’orologio. Da qui, lo sguardo abbraccia una vista spettacolare: Piazza Maggiore, la Basilica di San Petronio e i tetti di Bologna si rivelano in tutta la loro bellezza.

Le Collezioni Comunali d’Arte: un “museo arredato” unico
All’interno dell’ex appartamento invernale dei Cardinali Legati, le Collezioni Comunali d’Arte ospitano tesori che attraversano secoli di storia. Ogni sala mantiene intatte le decorazioni originali, rendendo il percorso un viaggio tra dipinti, mobili, porcellane e tessuti che raccontano l’evoluzione del gusto e dell’arte dal Medioevo ai giorni nostri.
La Sala Urbana: Capolavoro del barocco bolognese, risalente al 1630, questa sala sorprende per la sua decorazione araldica con 188 stemmi e tre scene figurate, restaurata di recente.
Capolavori imperdibili:
Ruth di Francesco Hayez, una celebrazione della bellezza e della malinconia biblica.
Mercurio dà a Paride la mela d’oro di Donato Creti, una raffinata rivisitazione del mito, ispirata alle opere di Guido Reni.
Una tappa irrinunciabile!
La Torre dell’Orologio e le Collezioni Comunali d’Arte, offrono un’esperienza unica che unisce il fascino della storia alla meraviglia dell’arte. Una visita che svela il volto autentico di Bologna e regala emozioni indimenticabili a ogni passo.

PROGRAMMA

 8:00 partenza dal piazzale antistante l'agenzia (Rimini - Piazzale Caduti di Cefalonia).
10:00 arrivo previsto a Palazzo Albergati
Incontro con la guida e visita della mostra
12:30 tempo libero per il pranzo e visita autonoma e della città
14:30 incontro con la guida per la visita della Torre e della Collezione Comunale d'Arte
16:30 tempo libero per la visita dei luoghi d'interesse o lo shopping (inizio saldi invernali)
18:30 partenza per rientro a Rimini
20:00 arrivo previsto al piazzale antistante l'agenzia 
 

• Sarà possibile partire su richiesta di almeno 2 partecipanti anche all'uscita dei caselli autostradali da Riccione a Forlì